CATALOGO
AL PORTICCIOLO PESCE APPENA PESCATO
#01 - km.0 .... al porticciolo .....
INSALATA DI POLPO
Venerdì. Gino e gli altri sapevano che si sarebbe presentato al solito, verso le 8.00. Puntuale come un orologio svizzero. Aveva perso la parola a causa di un trauma in gioventù, sul quale ogni anziano del borgo aveva formulato la sua versione. Baffi e barba sempre ben curati: per le sue labbra chiuse parlavano gli occhi di ghiaccio. Nonostante l’aria burbera e austera gli volevano un gran bene. Lupo di mare solitario, nessuno lo aveva mai visto accompagnato. Non avrebbero tuttavia potuto sbagliare: secondo i suoi desideri, anche per quella mattina, avevano messo da parte due polpi freschi, battuti sullo scoglio prima di arrivare in rada.
INCONTRI AL MERCATO ...
#02 - (100x60) Ci si incontra e ... si parla l'uno con l'altra del "..più e del meno"
IL MERCATO
Si era trasferito con la famiglia per lavoro. Avevano scelto di comune accordo di vivere fuori città. Non fu facile all' inizio. Soprattutto per lei: si era separata dagli affetti più cari e poi quella gente decisamente abbottonata e dalle abitudini così lontane dalle loro. Trascorse i primi mesi a piangere di nascosto, riversata sugli impegni e le responsabilità di moglie e di madre. Per i ragazzi fu un gioco: nonostante l'accento diverso, la naturale propensione a socializzare infranse presto ogni diffidenza. Fu così che imparò dai suoi figli e decise di mettere da parte l’atavica timidezza. Complice il mercato sempre affollato e brulicante di saluti e di chiacchiere. Ancora oggi è un appuntamento irrinunciabile della sua settimana e non c'è viso a lei sconosciuto o bancarella dove non si sia fermata almeno una volta. La sua provincia è la sua cifra: lo stato d'animo di chi lascia la porta sempre aperta
PASSEGGIATA DOPO MAREGGIATA ..
#03 - (100x50) Spettacolo della natura ... il vento gonfia la vela della barca e pulisce il cielo infuocato dal sole che tramonta.
RICONCILIAZIONE
Quell' aria ancora carica di elettricità non aveva consentito loro di ricucire lo strappo. Era uscito, lasciando tuonare le ante della portafinestra alle spalle; il cancello che affacciava alla spiaggia era rimasto aperto, incastrato sul solco di sabbia, segnato dal gesto di stizza che lo aveva mosso poco prima. Con gli occhi lucidi e la fronte corrugata aveva legato al guinzaglio Birillo e inforcato il sentiero a sinistra a passo spedito. L' aria umida assorbiva le lacrime e il vento le aggrovigliava i pensieri. Inaspettatamente lo scorse in lontananza appoggiato alla staccionata del pontile. Esitò per qualche istante, poi prosegui verso di lui. In pochi passi gli fu accanto. Nessuna parola. Nessun contatto. Oltre la rabbia delle onde, gli sguardi si accompagnarono e insieme assistettero al sole vincere sulle nuvole.
LA VITA SCORRE SERENA .... IN CAMPAGNA
#04 - (80x60) La gente di campagna mi ricorda le mie origini e la mia fanciullezza ...
FIDO
L' aveva addestrato bene. Era un segugio garbato. Fiuto fine e insita fedeltà. Eppure, curioso. Aveva avvertito l'odore intenso di porcini appena tagliati, quel misto di muschio e terra, fin dalla discesa verso i campi, più o meno a 2 km di distanza. E tanto più il lavatoio si avvicinava tanto più intenso quel profumo invadeva il suo perimetro olfattivo. Avrebbe voluto tuffarsi nella cesta, al cui cospetto vegliava l’altro suo simile a quattro zampe. Bastò il solo impercettibile segno con l’indice del padrone a ricordargli che la dignità vale molto, molto di più dell'esuberanza.
AL LAVORO SUL FIENO
#05 - (80x60) Si rivolta il fieno per farlo asciugare e maturare in un paesaggio ... da sogno.
SETTEMBRE
Con un pizzico di malinconia la stagione del sudore e del lavoro più duro stava per terminare. Settembre: rimestavano il fieno per farlo asciugare perbene. Ad ognuno la sua porzione di campo a disegnare instintivamente geometrie regolari, con meticolosa perizia. Bastava alla Marisa intonare a mezza bocca la prima strofa per far risuonare l'intera collina all' unisono.
IL FISARMONICISTA
#08 - (60x50) Una volta ci si divertiva con poco, una passeggiata fuori del paese e s'incontrava il suonatore di fisarmonica.
LA FISARMONICA
La guardava. Appesa dietro il portone di legno della cantina. Quante storie aveva raccontato. Ogni volta un’esplosione di festa. Anche la Maria l'aveva conquistata così: fingendosi un maestro d' orchestrina, lui che la musica non la sapeva neanche leggerla! Eppure, le dita avevano imparato a correre veloci sui tasti fin da ragazzino, eredità del papà e prima del nonno. Nulla per dote eccetto il talento.
MESSA IN MARE
#11 - (60x50) E' estate in una Domenica qualsiasi , c'è chi si rilassa pescando a riva e chi si prepara a raggiungere il largo.
SALUTO AL SOLE
Sveglia ore 6.00. Mi sfilo dalle lenzuola, indosso la prima maglietta nel cassetto e rimetto i calzoncini del viaggio. Le scarpe le ho lasciate fuori dall' uscio. Non penso, esco. L'aria salmastra fresca e pungente mi lava la faccia. Cammino lasciando che i raggi ricarichino le batterie. I gabbiani giocano tra acqua e cielo, prima che il mare si popoli di natanti, gonfiabili colorati e aquiloni. Il pescato della notte è già stato venduto. Caffè e bianchino presi. Arrivo loro davanti, stanno sistemando le reti appena asciugate sottocoperta. Li ammiro nell’ instancabile e perfetta routine. Il più anziano si accorge che li sto fissando. Contraccambia lo sguardo, si volge all’altro, poi si avvicina con educazione. Mi allunga la mano e con garbo antico mi invita ad unirmi a loro. È domenica mattina, c'è tempo per rimettere la barca in acqua e godersi il saluto al sole.
DI BUON MATTINO AL PORTICCIOLO
#13 (50x60) Di buon mattino il peschereccio rientra e prepara il pescato. Intanto il porticciolo si anima e alcuni clienti attendono per comprare il pesce appena pescato.
IL QUADRO
Lo ha appeso lì, sopra al sofà accanto alla finestra che dà proprio sulla banchina.
Lo scruta, ne percorre i particolari, lasciandosi trasportare dai colori intensi e dai volti appena accennati nei quali ritrova la gente del luogo. Nulla è cambiato di quello spicchio isolato di mare...nulla eccetto i cappelli e i profumi: nessuna rete ricolma del pescato; al loro posto le aiuole curate con gusto e i resti di una barchetta adattata a seduta, forse proprio una di quelle ritratte nel quadro.
PASSEGGIATA IN COLLINA .... CON AMICO
#17 - (60x50) I sentieri tra le colline umbre inducono a lunghe passeggiate con l'amico più fedele.
IL NONNO
Sarei stato ad ascoltarlo per ore: fin da piccolo mi perdevo nei suoi racconti intrisi di nomi latini di insetti e specie di piante. Lo osservo in questo momento e lo seguo bisbigliare alla mia piccola: minuto, senza denti, ma con gli occhi ancora accesi che si fanno largo tra le mille rughe. È lì, nella sua cuccia con le ruote, vicino alla finestra rivolto verso l'entrata ovest del nostro borgo: scruta, vagabonda e ricorda. Lei alta quanto le sue ginocchia in estasi narrativa. Lui con un fil di voce le sta descrivendo il volgere della sera, quando l'imbrunire portava via l'arsura e insieme a Birillo rincasavano, la giacca da lavoro in spalla e la pelle intrisa dell’odore dei campi.
A PESCA SUL FIUME DEL BORGO
#23 - (40x60 ) - In due ci si diverte di più perché la pesca è "un arte" che fa discutere.
A PESCA
Lo chiamavano "Ponte del Diavolo" per quella linea spiccatamente curva e l’angolo acuto che collegava il borgo alla strada maestra. In verità, di quel luogo sperduto sulle colline, dove era nato 75 anni fa, tutto si poteva dire tranne che ci fosse traccia di presenze mefistofeliche. Il tempo scorreva in pace, in una dimensione senza inganni. Per questo, dopo ogni iperbolica peripezia della vita, lì era tornato a rigenerarsi e ritrovare sé stesso. Perché le circostanze possono portarti lontano, ma il vero coraggio si esprime nella coerenza di non dimenticare le origini e nella capacità di transitare dal via senza mistificazioni. Camminava, zaino e cavalletto in spalla. Si fermò poco prima di aprire il portone di casa: due amici al di là della strada si facevano compagnia in attesa che il primo luccio abboccasse. Pensò: "Chissà da quanto aspettano? Ma è forse importante?"
FIORI
FIORI E PICCHE
"Non sono tipo da fiori", mi aveva atterrato e lasciato senza respiro. Con la coda tra le gambe me ne sono tornato a casa. Ho cercato nella credenza la brocca di cristallo che mi aveva regalato l'anziana vicina, l’ho riempita tre quarti e ci ho tuffato dentro, in una sola mossa, il mazzo raccolto con la leggerezza del mattino. Dalle imposte appena schiuse penetrava un soffio di luce: in primo piano i pochi esemplari recisi rimasti fuori dal vaso, poi a scoprire il resto.